Friday, July 01, 2005

Cielo al novantanovesimo percentile, pile al primo
La limpidezza dell'aria oggi a Milano è al novantanovesimo percentile: cioè 99 giorni su 100 il cielo è meno limpido di oggi.
Insomma, una giornata come questa capita tre - quattro volte all'anno.
Sarebbe l'occasione perfetta per completare questa serie di fotografie.
Ma oggi la carica delle pile della mia macchina fotografica è al primo percentile, quindi niente foto.
Prima di dire nuovamente che quando la luce non è buona bisogna aspettare e aspettare devo procurarmi un altro corredo di pile.

Wednesday, June 29, 2005

Scenetta milanese aporetica

Stamattina, sul tram numero dodici.

Il novellino
Alla fermata di via Orefici sale con fatica una vecchia, aiutata da un omone sulla sessantina. La signora chiede un'informazione al tramviere; avuta risposta lo ringrazia e inizia a spiegargli che lui sì che è stato gentile, «invece l'altro giorno c'era uno maleducato che lo sa che cosa mi ha detto? Mi ha detto che non è mica tenuto a rispondermi!»
«Eeh, un novellino, signora. Sarà stato certamente un novellino.» Il tramviere è di buonumore.
«Ma che maleducati, non va bene così, qualcuno deve dirgli qualcosa, bisognerebbe andare al comando
«Signora, che cosa ci vuol fare... era certamente un novellino, ma vedrà che impara subito»
«Eeeh, no, a me che g'ho vutantatrì agn (ottantatre anni), no no... Non c'è più mentalità
Alla mentalità smetto di ascoltare e riprendo a leggere.

Peggio dei terùn
Dopo un paio di minuti la voce della signora mi strappa dalla lettura:
«Ah, non ci sono più i veri milanesi. I veri milanesi li mettono lì in quella gabbia e poi la gente va e paga per vederli, i veri milanesi» (devo essermi perso un pezzo divertente)
Sempre la signora: «Poveri milanesi, ormai non ci sono più i veri milanesi. Non andavano bene i terùn (sic!), ma questi che ci sono adesso sono anche peggio dei terùn.» Tutto questo rivolta all'omone che l'aveva aiutata a salire e al tramviere (meridionale!).
Tramviere: «Ma, signora, la colpa non è ne' dei milanesi ne' dei terun ne' di "quelli là"»
La signora concorda vigorosamente: «L'è uno schifo, e la colpa è di quelli là, quelli che governano»
Segue valzerino con protagonisti Bossi e "altri che sono anche peggio del Bossi, che almeno il Bossi le cose le ha dette", "però anche il Bossi, dice Roma ladrona poi però ci piazza il figlio".
La signora conclude: «per me la politica è una cosa sporca. Per me la politica è una cosa sporca».

Io di più
L'omone s'intrufola:
«Be', alcuni sono più sporchi di altri. Come Berlusconi, che io ho fatto il metalmeccanico per quarant'anni e Berlusconi adesso dice che sono milionario!»
Signora: «Eh, lei! E io, alura, che sono pensionata e ho vutantatrì agn! Io sarei ricca? Mica lei, che è giovane!»
«Infatti, siamo tutti ricchi, secondo lui»
La signora è seccata: «Eh, ma lei ha lavorato! Lei è giovane!»
«Appunto, ho fatto l'operaio tutta la vita e quello mi dice che sono ricco»
«Ma no, ma io! Io g'ho vutantatrì agn! La pensione! Mica lei!» La signora è molto seccata.
Omone, in milanese (traduco, ché non lo so trascrivere): «Signora, siamo d'accordo: sto dicendo che ha ragione e che stiamo dicendo la stessa cosa. È inutile che s'indispettisca e controbatta così»
(in milanese anche la signora) «Io! Io ho ottantatre anni! La pensione!»
Qui li perdo nuovamente. La signora continua a inveire per altri cinque minuti.